Descrizione

Tutte le cucine popolari hanno una specialità gastronomica che si basa sul pane raffermo opportunamente insaporito ed impastato; per lo più si tratta di gnocchi di varie dimensioni che arricchiti di grasso ed erbe costituiscono un primo piatto; pensiamo ai famosi canederli trentini o ai pisaren piacentini, le specialità di cucina regionale di questo tipo sono veramente innumerevoli a volte stranamente somiglianti o quasi identiche fra loro nonostante li separi una notevole distanza geografica e culturale.

Vicino ad Alessandria, nei paesi di Quattordio, Felizzano e soprattutto di Solero esiste un piatto sino a qualche anno fa presente solo in alcune famiglie ed in via di estinzione. Ora da quando la “pro loco” li ha rilanciati diffondendoli in occasione della festa patronale, la loro diffusione è aumentata, si tratta dei “pé” termine dialettale che significa pieno o ripieno.

Ingredienti (per 6 persone):

400 gr. di pane di pasta dura e rafferma
100 gr. di parmigiano stagionato
100 gr. di lardo
4 uova
300 gr. di spinaci o erbette o coste
un ciuffetto di prezzemolo
uno spicchio d’aglio e un pizzico di sale

Preparazione: grattugiate il pane e il formaggio. Lavate, cuocete,strizzate gli spinaci. Tritate o macinate tutti gli ingredienti aggiungendo le uova e i sapori. Per ottenere un impasto compatto ma abbastanza morbido da essere lavorato occorrerà aggiungere un mestolino di brodo caldo. Alcune famiglie usano sostituire il lardo con il grasso di bue prelevato attorno al rene (quello usato dai trentini per i canederli) e impiegano il prosciutto cotto al posto del salame cotto. Dopo aver infarinato il piano di lavoro formate con i palmi delle mani delle palle della grandezza di un uovo. Passate nella farina eliminandone ogni eccesso in superficie onde evitare che restino collosi dopo la cottura. Lessateli in brodo vegetale o se possibile, in un buon brodo di gallina sgrassato. Dopo alcuni minuti di bollore cominceranno a galleggiare, abbassate la fiamma e proseguite la cottura per circa 30 minuti incoperchiando la pentola. Le aggiunte di spezie quali il pepe e la noce moscato o di erbe aromatiche quali la maggiorana sono valide ma non classiche.

Vanno serviti molto caldi in una fondina aggiungendo un mestolino di brodo e un cucchiaio di parmigiano grattugiato. Alcuni preferiscono servirli asciutti accompagnandoli con i bagnetti tipici del bollito (verde, cotto od anche rosso), si tratta di una usanza recente, molto indicata ma non tradizionale.

Questo piatto può essere validamente inserito in un menù il cui secondo sia costituito da una gallina lessa o da un bollito misto.

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